I tessuti ecologici sono sempre più ricercati dai consumatori. Le aziende di moda puntano quindi su riciclare la plastica per proporre soluzioni all’avanguardia ed etiche.
In collaborazione con enti e associazioni che si occupano di ripulire i mari, sviluppano collezioni green e propongono nuovi accessori.
Come la borsa con plastica riciclata, le scarpe create con gli scarti dei tappi in polimeri sintetici e via dicendo.
Ecco come viene riciclata la plastica e qual è il tessuto più interessante realizzato con questo processo.
Come viene riciclata la plastica
Riciclare la plastica è un processo che può avvenire in diversi modi.
I diversi procedimenti la trasformano infatti in materia per produrre nuovi oggetti, oppure in calore, energia o elettricità.
Il riciclaggio meccanico consente, attraverso un processo di tritatura, di ottenere dei frammenti di materiale impiegati come base di partenza per produrre nuovi elementi.
Con il riciclaggio chimico, invece, è possibile ritornare alla materia prima di partenza, avendo così a disposizione un materiale vergine.
In generale, le fasi del riciclo meccanico (quello a oggi più diffuso), sono le seguenti:
- Raccolta dei rifiuti dagli appositi contenitori della differenziata
- Selezione e trattamento della plastica con separazione da impurità e divisione per tipologie di polimeri
- Lavaggio per ripulire la plastica da residui organici o chimici
- Intervento meccanico di frantumazione per ridurre in piccoli coriandoli (plastic flakes) il materiale di partenza
- Divisione dei piccoli frammenti per colore
- Riscaldamento, raffreddamento e sminuzzamento per ottenere del pellet
A questo punto, il materiale è pronto per essere spedito a fabbriche e centri di produzione che lo useranno per fabbricare nuovi prodotti.
Riciclare la plastica, i tessuti ecologici più richiesti
Dal processo di riciclo meccanico della plastica possono nascere anche dei tessuti, utilizzati dai brand e dalle case di moda per realizzare abiti e accessori.
Oggi non è difficile infatti acquistare una borsa con plastica riciclata, oppure delle scarpe la cui tela elastica è frutto del recupero di tonnellate di bottigliette in PET dagli oceani.
Questo grande successo è dovuto a iniziative come quella di Seaqual, un’associazione che mette in contatto chi raccoglie plastica esausta dai mari e dagli ecosistemi terresti, con le aziende che hanno bisogno di plastica riciclata per produrre nuovi oggetti e tessuti.
Con Seaqual Marine Plastic, organi deputati al riciclaggio e grandi brand vengono messi in comunicazione tra di loro per creare nuove ed entusiasmanti collaborazioni.
Come quella con Petit Bateau, famoso marchio di abbigliamento per bambini che, per fabbricare i suoi prodotti contrassegnati con la dicitura “ecoresponsabile” utilizzano Poliammide green.
Si tratta di un tessuto di cui oltre il 70% delle fibre sono riciclate e provengono da reti da pesca e bottigliette in PET recuperate dal mare.
Il tessuto ecologico nato da Seaqual
Il Filato Seaqual (Seaqual Yarn), nato dalla Seaqual Initiative, è un tessuto in poliestere composto al 100% da plastica riciclata, di cui il 10% è recuperata dai mari, mentre il 90% arriva dai centri di riciclaggio tradizionali.
Viene utilizzato da tantissime aziende come base per prodotti di abbigliamento e non solo ed è considerato il più famoso in assoluto.
L’azienda di orologi Baume & Mercier, nel maggio 2020 ha presentato l’orologio Baume Ocean con il cinturino realizzato con Seaqual Yarn.
Lanerossi ha utilizzato il filato sostenibile per realizzare un plaid in lana riciclata pre-consumo combinata alle fibre tessili di Seaqual. Anche Paul & Shark impiega questo materiale per i suoi pantaloni sportivi, disponibili in diverse colorazioni.
Riciclare la plastica per i capi sportivi, il poliestere
I tessuti ecologici vengono impiegati anche per realizzare abbigliamento sportivo.
Il poliestere, tra i tessuti tecnici più diffusi fin dagli anni Cinquanta, è diventato green grazie al riciclo di bottiglie di plastica per la sua fabbricazione.
Quello prodotto da Nike, viene utilizzato anche da club sportivi molto famosi come l’Arsenal, il Barcellona, l’Inter e la Juventus.
Grazie a questi accorgimenti, il poliestere che una volta era considerato di bassa qualità, sta vivendo un nuovo boom.
Le sue capacità di trattenere il sudore e i cattivi odori sono possibili grazie a un’implementazione delle sue caratteristiche tecniche.
La nuova sostenibilità del tessuto, dunque, è legata alla facilità del suo lavaggio in combinazione con un ozonizzatore domestico.
Le alte capacità pulenti dell’ozono permettono infatti di eliminare cattivi odori anche senza utilizzare detersivi e ammorbidenti.
Con un semplice lavaggio breve di 30 minuti a 30 grandi, il tessuto sportivo ritorna pulito e splendente, pronto per accompagnare in maniera green tutte le attività fisiche, dalle più blande alle più estreme.