Rispettare l’ambiente smettendo di lavare i capi? Lo dicono anche gli stilisti

Il fast fashion è uno dei settori più inquinanti di sempre, a causa del breve ciclo di vita dei capi che propone e del rilascio di microplastiche attraverso i lavaggi in lavatrice.

Secondo gli esperti, infatti, per ogni ciclo vengono riversate in acqua 9 milioni di microfibre che finiscono negli scarichi e, alla fine, negli oceani.

Rispettare l’ambiente è più facile se si riducono il numero di lavaggi e la temperatura.

Due accorgimenti che possono anche allungare la vita dei capi. A dirlo sono gli stilisti come Stella McCartney, da sempre in prima linea per la difesa dell’ambiente.

Rispettare l’ambiente lavando meno

C’è chi è estremista e dice che gli abiti non andrebbero lavati.

Altri, in maniera più pragmatica, affermano che i lavaggi in lavatrice vanno ottimizzati, non solo per l’ambiente, ma anche per allungare la vita dei capi.

Ma a fare scalpore sono state le affermazioni di Stella McCartney, figlia del cantante dei Beatles, volto e mente di uno dei marchi di moda più famosi a livello globale.

La stilista, in un’intervista all’Observer ripresa dalla BBC , ha consigliato a tutti di darci un taglio con il lavaggio vestiti.

La sua convinzione deriva dagli anni di gavetta nelle sartorie londinesi di Savile Row dove, piuttosto che effettuare lavaggi in lavatrice, si lasciava “seccare lo sporco per poi spazzolarlo via”.

Lavaggi in lavatrice si o no?

L’affermazione estrema di McCartney ha sollevato numerosi dibattiti ed è stata sostenuta da altri colleghi del mondo del fashion, che non sembrano essere particolarmente affezionati alla lavatrice.

Come il ceo di Levi’s, Chip Berg, che dice di non lavare mai e poi mai i jeans e tutti i suoi indumenti in denim.

La questione è in realtà molto più profonda e mira in primis ad allungare la vita dei capi per poi avere benefici anche sull’ambiente.

Meno lavaggi in lavatrice sono infatti sinonimo di un risparmio notevole in bolletta ed evitano agli ecosistemi il rilascio di microplastiche, sia attraverso le fibre dei vestiti sintetici che i detersivi.

Proprio la BBC si è rivolta alla Plastic Soup Foundation, interpellando l’esperta Laura Diáz Sánchez sull’impatto che la moda ha sull’inquinamento.

Secondo lei, la situazione più grave è dovuta al fast fashion, che produce abiti di scarsa qualità con materiali non naturali.

Questi, con i lavaggi in lavatrice, rilasciano frammenti di materiali sintetici come acrilico e poliestere.

Ovviamente è la modalità del lavaggio vestiti che incide sul rilascio di microfibre che, con qualche accorgimento, può essere drasticamente ridotto.

il famoso dibattito sul lavaggio dei jeans

I consigli pratici per rispettare l’ambiente (e i vestiti)

Per prima cosa, è bene lavare a basse temperature e prediligere detersivi liquidi (ma in piccole quantità), rispetto a quelli in polvere.

Questi ultimi, infatti, aumentano l’attrito tra i capi all’interno del cestello e la percentuale di materiali dispersi nell’acqua.

Secondo il professore Andrew Groves della facoltà di moda dell’università di Westminster, il ripetuto contatto degli abiti con il cestello ne modifica in modo irreversibile la forma e anche il colore.

Ecco perché è necessario procedere con cicli delicati ed evitare il più possibile la centrifuga.

Ci sono poi tessuti che temono i lavaggi in lavatrice come la seta e il pizzo, mentre i reggiseni con ferretto possono risultare deformati dopo qualche giro nel cestello.

Lavarli a mano ed evitare l’asciugatrice è quindi fondamentale. Ma se questi accorgimenti non bastano, ecco altri consigli per allungare la vita dei capi e rispettare l’ambiente.

Come allungare la vita dei capi

La prima regola per avere degli abiti sempre perfetti è quella di acquistarli di buona fattura, realizzati con tessuti di qualità.

Evitare quindi il fast fashion, colpevole di un inquinamento senza controllo, gioverà sia all’ambiente che all’armadio.

Se troppi lavaggi in lavatrice ad alte temperature, a lungo andare, tendono a rovinare i vestiti, è buona norma ridurre i tempi (e non solo).

Gli esperti consigliano di non superare mai i 30 minuti a 30 gradi, sia per un discorso di risparmio energetico, che di tutela dei tessuti.

Per un risultato ottimale, il consiglio è dotarsi di un ozonizzatore domestico come Igenial.

Grazie all’azione dell’ozono, che viene immesso direttamente nell’acqua della lavatrice, è possibile effettuare il lavaggio vestiti a bassa temperatura in soli 30 minuti.

Il detersivo e l’ammorbidente diventano superflui, facendo sì che l’acqua di scarico non porti con sé microplastiche.

L’ozono, infatti, a contatto con gli abiti si trasforma in ossigeno attivo dalla grande forza pulente, che si dissolve in acqua senza lasciare tracce.

Inoltre, con Igenial è più facile rispettare l’ambiente perché capi colorati e bianchi possono essere lavati insieme, riducendo il numero totale di lavatrici.

Un bel risparmio in termini di acqua ed energia, e un beneficio per l’armadio.