Aggiornato il 24/04/2025
La battaglia contro le microplastiche comincia in casa. Ogni ciclo in lavatrice, soprattutto con capi sintetici, può rilasciare migliaia di particelle invisibili che finiscono nei fiumi, nei mari e infine nei piatti, a causa dell’ingerimento accidentale da parte di pesci e molluschi.
L’inquinamento da microplastiche non è più un problema lontano: oggi entra nella dimensione domestica attraverso gesti quotidiani come il lavaggio dei vestiti. Ecco perché è fondamentale conoscere l’origine di questo fenomeno e adottare soluzioni pratiche per contrastarlo.
L’origine del problema, capi sintetici e lavaggi frequenti
Con il boom del fast fashion e l’affermarsi dello stile sporty-chic, i capi sintetici hanno invaso gli armadi. Poliestere, acrilico e nylon sono infatti tessuti comodi e resistenti, spesso economici, ma altamente impattanti sull’ambiente.
A ogni lavaggio in lavatrice, queste fibre rilasciano microplastiche che sfuggono ai filtri degli impianti di depurazione e finiscono nei mari, contribuendo al degrado degli ecosistemi acquatici.
Uno studio della Plymouth University citato da Raffaella Giugni di MareVivo in un’intervista per Starbene, ha rivelato che un singolo ciclo può generare fino a 700.000 microfibre, di cui circa il 40% riesce a oltrepassare i sistemi di filtraggio.
Il problema è ancora più marcato nei mesi estivi, quando si lavano frequentemente costumi e indumenti sportivi in tessuti sintetici.
Come ridurre le microplastiche in lavatrice
Esistono soluzioni efficaci, semplici da adottare, che permettono di ridurre l’inquinamento da microplastiche senza rinunciare alla praticità.
Una di queste è l’utilizzo dell’ozonizzatore domestico Igenial, progettato per ottimizzare i lavaggi in lavatrice attraverso l’uso combinato di acqua e ozono, riducendo il rilascio di fibre sintetiche e migliorando l’efficienza del lavaggio.
Cicli brevi e acqua fredda: meno stress per i tessuti
Le alte temperature e i programmi intensi accentuano lo sfregamento dei tessuti, favorendo il distacco delle microfibre.
L’ozonizzatore Igenial consente di lavare a basse temperature, sfruttando la forza dell’ozono per igienizzare e detergere anche con programmi rapidi di 30 minuti. Il risultato sono meno microplastiche in lavatrice, meno energia consumata e capi più protetti.
Lavaggi combinati, via libera a bianchi e colorati insieme
Un altro vantaggio dell’ozono è la possibilità di unire bianchi e colorati in un unico ciclo. L’acqua ozonizzata riduce la migrazione dei colori, evitando la necessità di separare i capi.
Questo permette di dimezzare il numero di lavaggi settimanali, con un impatto diretto sulla riduzione delle microplastiche rilasciate.
Detersivi e ammorbidenti? No grazie
Molti detersivi tradizionali contengono additivi e microgranuli che contribuiscono all’inquinamento da microplastiche. L’ozono, grazie alla sua azione igienizzante e deodorante naturale, riduce drasticamente il bisogno di detersivi chimici.
Inoltre, rende superfluo l’uso dell’ammorbidente poiché i capi risultano già morbidi, grazie all’eliminazione dell’elettricità statica nelle fibre sintetiche.
Come ridurre l’inquinamento da microplastiche
In attesa che il mercato tessile abbracci sempre più l’uso di fibre naturali e che i filtri per le lavatrici diventino uno standard, la tutela dell’ambiente passa attraverso le abitudini domestiche.
Utilizzare un sistema come Igenial significa fare concretamente la propria parte contro l’inquinamento da microplastiche, riducendo gli impatti della routine di lavaggio.
Le microplastiche in lavatrice rappresentano una delle principali fonti di inquinamento invisibile ma persistente. Con strumenti tecnologici come l’ozonizzatore domestico Igenial, ogni famiglia può contribuire a proteggere il pianeta partendo da casa.
Meno lavaggi aggressivi e meno detersivo significano meno microplastiche, per piccoli gesti che fanno la differenza ogni giorno