I tessuti sintetici, come lavarli per avere un ottimo risultato

Capi tecnici e sportivi, ma anche intimo e accessori. Le fibre sintetiche sono presenti in tutti gli armadi e necessitano di particolari attenzioni per il lavaggio.

Raggiungere il corretto grado di pulizia non è scontato, se si tratta di lavare tessuti sintetici.

Tessuti sintetici, perché sono complicati da lavare?

Quante volte vi è capitato di mettere in lavatrice una maglietta, o un capo di intimo sintetico, estrarlo dall’oblò e sentire cattivo odore?

La spiegazione è semplice: si tratta delle fibre sintetiche che li compongono. Queste fibre sono utilizzate principalmente nell’industria dell’abbigliamento sportivo.

Se non lavati nel modo corretto, i capi sintetici possono dare origine a odori sgradevoli, anche peggiori di quello rilasciato dal sudore.

Questi materiali tessili sono realizzati a partire da derivati del petrolio. A causa di questa loro costituzione, durante i lavaggi essi non si comportano allo stesso modo delle fibre naturali.

Tutto quello che dovete sapere per lavare i tessuti sintetici

Non esiste una bibbia del lavaggio, ma ci sono dei piccoli accorgimenti adottabili per eliminare odore di sudore e macchie, sia dai capi tecnici, sia sportivi.

Li raccogliamo tutti qui, nella nostra guida su come lavare i tessuti sintetici.

Leggete con attenzione l’etichetta

La prima regola è universale e andrebbe adottata per tutti i tipi di tessuti, anche quelli naturali.

Leggere l’etichetta è fondamentale per capire come lavare al meglio un capo, sia che lo si faccia a mano, sia che si lavi in lavatrice. L’etichetta è utile per comprendere quali temperature e quali prodotti si possono usare sul vestiario, senza rovinarlo, o deformarlo.

leggere le etichette degli indumenti

Controllate la temperatura di lavaggio

Se impostate la lavatrice sui 30° gradi, andrete sul sicuro.

Molti modelli hanno già dei programmi predefiniti per il risciacquo dei tessuti sintetici e dei capi più delicati in generale.

Anche se le etichette di alcuni vestiti possono indicare una resistenza a temperature più alte, in genere 40° o 60°, il nostro consiglio è quello di non superare comunque i 30°.

In questo modo avrete la sicurezza di non danneggiare il capo, di eliminare l’odore di sudore e di avere anche un notevole risparmio energetico.

Dividete i tessuti sintetici da quelli naturali

Altra cosa da ricordare è quella di dividere i vestiti con fibre sintetiche da quelli realizzati con materiali naturali.

Per via della loro composizione, infatti, durante il lavaggio le fibre artificiali tendono ad attrarre residui di macchie e unto eliminati dai capi in cotone, lino e lana.

Quali sono i tessuti sintetici principali

Più longevi rispetto ai tessuti naturali, i sintetici resistono a strappi e graffi e, grazie alla loro particolare elasticità, tendono a non deformarsi con il passare del tempo.

Sul mercato esistono tantissimi tessuti sintetici con cui si realizzano capi sportivi e abbigliamento casual.

Ecco qui un elenco dei principali, che si possono trovare anche misti, ovvero intrecciati a fibre naturali come lana e cotone.

  • Acrilico
  • Clorofibre
  • Elastan
  • Neoprene
  • Poliestere
  • Poliammide
  • Polipropilene
  • Poliuretano

Candeggina, sì o no?

I tessuti sintetici, specialmente quando restano per lunghi periodi nel cesto del bucato sporco, tendono a ingiallire e cambiare colore.

Invece di utilizzare la candeggina, che può irrigidire le fibre sintetiche, è preferibile utilizzare del sapone di Marsiglia per un rapido lavaggio a mano. Al trattamento appena indicato seguirà un bagno in acqua e bicarbonato.

A questo punto gli abiti potranno essere inseriti normalmente in lavatrice. Saranno lavati seguendo tutte le indicazioni che abbiamo raccolto nei punti precedenti.

Fate attenzione alle cariche elettrostatiche

Avete presente quando qualcuno vi si avvicina e prendete una leggera scossa? Bene, si tratta delle cariche elettrostatiche che si generano a causa del contatto della vostra pelle con i tessuti sintetici.

Le loro fibre assorbono bassissime percentuali di umidità (ecco perché si asciugano molto rapidamente), facendoli letteralmente “caricare” con gli elettroni presenti nell’ambiente.

Oltre alla scossa, il risultato di questo fenomeno è che i capi tecnici tendono ad aderire al corpo, facendo sentire scomodo chi li indossa.

Per ridurre le cariche elettrostatiche su può aggiungere del bicarbonato di sodio nel cassetto del detersivo, abbondare con l’ammorbidente, oppure optare per un ozonizzatore domestico Igenial.

Questo strumento, iniettando una quantità controllata di ozono nell’acqua di lavaggio, ossigena il bucato ed evita la formazione di elettricità statica. Non sarà necessario utilizzare l’ammorbidente; una scelta sostenibile per l’ambiente.

Come lavare al meglio i tessuti sintetici grazie all’ozonizzatore domestico

Semplificare i lavaggi dei tessuti sintetici, risparmiando sui consumi e sull’acquisto dei detersivi è facile se si installa un ozonizzatore domestico Igenial.

Grazie alla sua azione, l’acqua fredda diventa un potente detergente con il quale si possono sciacquare in tranquillità le fibre sintetiche.

Al pari di un ammorbidente, l’ozono lascia i vestiti morbidi, specialmente per quanto riguarda tessuti tecnici come acrilico, neoprene e poliestere.

L’azione di pulizia profonda dell’ozonizzatore d’acqua di Igenial, inoltre, fa sì che gli eventuali odori spiacevoli scompaiano, lasciando una piacevole sensazione di pulito anche sugli abiti sintetici.

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